Il 14 marzo 2018 presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in occasione della seconda edizione della Giornata Nazionale del Paesaggio, è stata presentata la Carta Nazionale del Paesaggio a cura dell’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio. Un documento che raccoglie le riflessioni e le osservazioni per una strategia nazionale di tutela del patrimonio paesaggistico italiano, nate a seguito dei lavori eseguiti ad ottobre scorso durante gli Stati Generali del Paesaggio.
La Carta nazionale del paesaggio, composta da sole 14 pagine, si configura come un documento volutamente snello e ricco di concetti. “Si rivolge a quanti avranno future responsabilità di governo ai diversi livelli istituzionali indicando un’unica strategia nazionale per il paesaggio. Ciò con l’obiettivo, o quanto meno la speranza, che il paesaggio italiano venga finalmente messo al centro di tutte le politiche pubbliche, e non solo di quelle di tutela come fino ad ora è stato.”(On.le Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario di Stato al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo)
Tutela del paesaggio: le 3 linee guida della Carta Nazionale
I principi cardine espressi nel documento sono:
- promuovere nuove strategie per governare la complessità del paesaggio;
- promuovere l’educazione e la formazione alla cultura e alla conoscenza del paesaggio;
- tutelare e valorizzare il paesaggio come strumento di coesione, legalità, sviluppo sostenibile e benessere, anche economico.
La Carta nazionale vuole essere uno strumento programmatico per tutte le entità che a vario titolo (enti istituzionali nazionali e locali, associazioni ambientalistiche, società civile) sono chiamate a mettere in pratica i principi di conservazione e valorizzazione del paesaggio, a supporto in particolare dei piani paesaggistici.
Tutela del paesaggio e edilizia: gli strumenti della Carta Nazionale
Quali sono gli strumenti ideali per promuovere l’attenzione alla qualità del paesaggio nelle politiche pubbliche?
- Approvazione di una legge quadro per invertire la tendenza al consumo di suolo che garantisca un adeguato monitoraggio degli usi e delle trasformazioni del territorio, prevedendo anche l’istituzione di premialità e incentivi a favore di Regioni e Comuni virtuosi che si impegnino a raggiungere l’obiettivo europeo di consumo zero nel 2050.
- Diffusione di una cultura della qualità architettonica con particolare riferimento al rapporto tra progetto architettonico e contesto paesaggistico.
- Abbandono delle politiche dei condoni e delle sanatorie degli abusi pregressi, finalizzato anche al ripristino di una cultura del rispetto delle regole e della legalità capace di prevenire la diffusione di aspettative e comportamenti volti alla reiterazione degli illeciti, attivando forme di sostegno e affiancamento alle competenze dei Comuni finalizzate al recupero della legalità violata
Come rendere il piano paesaggistico lo strumento centrale e preminente per la Costituzione del territorio?
Attraverso:
- Rafforzamento delle strutture ministeriali centrali e periferiche competenti in materia di paesaggio affinché sia reso effettivo l’obbligo, previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, di dotare tutto il territorio di Piani paesaggistici, strumenti essenziali per la gestione dei vincoli e della pianificazione del territorio.
- Definizione e attuazione di idonee forme di supporto, finanziarie e operative, a Regioni, e Comuni per la concreta e tempestiva attuazione dei processi di conformazione e adeguamento dei piani urbanistici alla pianificazione paesaggistica.
- Coinvolgimento delle comunità e dei soggetti che rappresentano interessi diffusi nell’elaborazione e attuazione dei Piani paesaggistici.
- Armonizzazione delle leggi regionali i cui effetti incidono sul paesaggio (in materia di turismo, energia, agricoltura ecc.) ai Piani paesaggistici.
- Monitoraggio periodico dell’attuazione dei Piani paesaggistici mediante la definizione di adeguati indicatori
Come valorizzare il paesaggio come strumento di legalità e contrasto all’abusivismo edilizio?
Attraverso:
• Attività di prevenzione e contrasto dell’abusivismo edilizio, avvalendosi delle tecnologie più avanzate e rafforzando le sinergie tra i vari soggetti istituzionali e le Forze dell’ordine, con particolare riferimento alla collaborazione tra gli uffici MiBACT, il Comando Tutela Patrimonio Culturale e il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza.
• Snellimento delle procedure per la demolizione delle opere edilizie abusive, sia attivando le strutture operative del Genio militare sia attraverso la facilitazione dell’accesso al Fondo nazionale per le demolizioni quali forme di sostegno per gli amministratori locali.
• Monitoraggio dell’abusivismo edilizio e delle relative attività di contrasto, anche attraverso l’istituzione di una banca dati nazionale.